Mentre la maggior parte degli stati membri dell’Unione Europea, prosegue ad affrontare l’attuale pandemia globale a colpi di lockdown e coprifuoco con risvolti devastanti per il settore dell’intrattenimento notturno, altrove le discoteche hanno già riaperto da tempo.
Attraverso una web radio, fruibile da ogni angolo del pianeta, è possibile raccontare le evidenti disomogeneità con cui il mondo sta affrontando l’attuale pandemia globale e, in questa circostanza, mi soffermerò sulla capitale della Russia che è stata tra le prime del pianeta a rimuovere le restrizioni anti-Covid per volontà del suo sindaco Sergei Sobyanin, a fine gennaio di quest’anno.
Proprio nel centro di Mosca, infatti, ha suscitato un notevole clamore un evento organizzato al “Rovesnik“, un locale quotidianamente impegnato in molteplici battaglie sociali e frequentato spesso dagli hipster che ha ospitato dj non professionisti, invitati ad esibirsi a turno.
La serata in questione, senza ombra di dubbio, è stata una tra quelle passate meno inosservate, a differenza di molte altre nel mezzo di una pandemia globale, avendo offerto, al pubblico presente, l’esordio assoluto alla consolle di Luiza Rozova (pseudonimo di Elizaveta Krivonogikh), nota influencer su Instagram con 96 mila follower e, soprattutto, presunta figlia illegittima del presidente russo Vladimir Putin.
Sorvolo sul suo dj set, alquanto variegato col quale è passata da Rihanna e Beyonce a “Rhythm of the Night” di Corona, rimandando ad un altro articolo le mie considerazioni sulla tortuosa strada da percorrere per affermarsi come dj poliedrici ed eclettici, riuscendo a spaziare con abilità tra differenti generi musicali (nel suo caso R&B contemporaneo, pop e dance music).
In quest’occasione, invece, condivido con voi alcune emozioni sopite e risvegliate, bruscamente, da un lungo letargo con la sensazione di aver viaggiato indietro nel tempo, esattamente alla fine del 2019, davanti alla surreale visione di code all’ingresso di un locale, aperto al pubblico, estese per centinaia di metri ed assembramenti a tempo di musica con ragazzi e ragazze senza distanziamento sociale e mascherine.
Considerando che in Italia, attualmente, non esiste una data indicativa ed ipotetica per ipotizzare un simile ritorno al divertimento, in sicurezza, nemmeno con la stagione estiva alle porte, non vi nego che questa sorta di “russian dream” è poi proseguito con me alla consolle, in diretta su Radio Emotions da una discoteca della nazione più grande del mondo, fino a quando ho chiuso la serata con il loop di una famosissima frase di Silvester Stallone che riuscì a precedere di pochi mesi il termine delle tensioni tra USA E URSS con la Perestroika e la Glasnost, riadattata alla circostanza: “Se io posso suonare e voi potete ballare, tutto il mondo può cambiare“.
Franx Paul’s
Written by Redazione
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